Il Ratto d’Europa
Dal 7 al 14 dicembre settimana di prologo de “Il Ratto d’Europa: per un’archeologia dei saperi comunitari”, terminata con la rappresentazione del mito d’Europa alla Centrale Montemartini. Da gennaio e per tutto il 2013 a Roma un progetto dinamico di riflessione sull’idea di Europa.
L’antica centrale termoelettrica Montemartini e i suoi macchinari sono stati riqualificati negli anni passati e ospitano tuttora l’esposizione permanente del sistema “Musei in comune”, con 400 statue romane, epigrafi e mosaici provenienti dagli scavi degli antichi horti romani, costituendo al contempo un affascinante esempio di archeologia industriale.
In questa serata, per l’occasione, l’edificio non è stato abitato solo dagli antichi busti: tra le sculture bianche si aggiravano infatti volontari in abito nero, chi parlando, chi ripetendo un gesto, chi camminando in silenzio, per accompagnare gli spettatori durante una breve visita al museo. Quindi è stato allestito uno spettacolo nella sala macchine, la più ampia: sul palco gli “agenti del ratto”, come vogliono farsi chiamare, hanno rappresentato il mito del ratto d’Europa. Alle loro spalle, la suggestiva scenografia costituita dalle statue di un timpano che, nelle loro pose dinamiche, sembravano esse stesse attori.
Il Ratto d’Europa: per un’archeologia dei saperi comunitari è un progetto ideato e diretto da Claudio Longhi, con Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Simone Tangolo, Antonio Tintis, e la musica di Olimpia Greco; lo spazio scenico è stato curato da Marco Rossi ed i costumi da Gianluca Sbicca.
Le tre parole chiave di questa inconsueta avventura teatrale sono state archeologia, sapere e comunità. Intendendo l’Europa sia come continente geografico che come Unione Europea, il progetto si propone di riflettere sul senso di “comunità” senza servili encomi né codardi oltraggi, senza dire “viva l’Europa” né “abbasso l’Europa”, semplicemente tentando di capire, al di là della crisi e del ruolo della Bce, che cosa ci riserva il futuro, lungo un percorso che dall’archeologia arriva alla “futurologia”.
Da dove viene Europa? Qual è il mito alla radice della nostra comunità? Il rapimento d’Europa, figlia di un re fenicio, da parte di Zeus trasformatosi in toro; dalla loro unione nascerà anche il Minotauro, che “avrà il compito di giudicare gli uomini”. Il mito viene inscenato dagli attori con vivacità, in una forma assieme didattica e spiritosa, priva di gonfiori retorici, alternando la recitazione a letture e parti cantate dal coro di volontari.
La serata si è distinta come novità nel panorama romano sia per il tema che per la forma in cui è stato trattato. Ma gli appuntamenti non sono terminati, anzi gli “agenti” condurranno il confronto sull’Europa nel corso del 2013 assieme a tutti coloro che vorranno partecipare a laboratori di scrittura, gruppi di lettura e discussione, film, musica e appuntamenti; ciclo che si concluderà con una rappresentazione il cui copione è ancora da scrivere: verrà abbozzato dai volontari stessi e adattato dagli attori, finalizzato alla messa in scena di uno spettacolo che debutterà a dicembre 2013, coprodotto dal Teatro di Roma e ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Unione Europea: dietro l’unione economica c’è anche un’unione politica? Quanto risentiamo di questa appartenenza? Esiste, accanto alla cittadinanza, anche una identità europea?
E soprattutto: che fine ha fatto Europa?
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