Sì, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria si conferma un appuntamento da vivere, nel vero senso della parola. E quest’anno, alla grande: con un abbonamento! Si mangia, si passeggia, ci si siede, si parla, si ascolta. La Nuvola come grande casa, pancia di una balena fatta di sogni. Lavoro, viaggi, identità, persone e personaggi. E un pizzico di carboneria, nel senso che la nicchia della “piccola e media editoria” diventa per una volta mainstream e si ha la sensazione di conoscere tanti davide, e non il solito golia. E ancor di più perché la curatrice del programma, Chiara Valerio, porta con precisione chirurgica la consapevolezza delle tematiche di genere.
ACCHIAPPANDO I NOMI DELLE CASE EDITRICI
Tlon, 66thand2nd, Topipittori. I viali della città edificata da Più libri più liberi sono costeggiati dagli stand delle piccole e medie case editrici, con alberi ed edifici fatti dai nomi di queste realtà. Alcuni lasciano intuire quali sono gli argomenti del catalogo (es. Terra Nuova, Luiss University Press), altri lasciano spazio all’immaginazione. È divertente esplorare i viali, le piazze e i cunicoli di questo paesotto e osservare quali stand attirano di più l’attenzione (per il nome, i colori, la disposizione dei libri, la prossemica di librai e libraie).
CHI BEN INCONTRA È A METÀ DELL’OPERA
Una buona metà dell’evento è rappresentata da appuntamenti con scrittori e scrittrici, giornalisti e giornaliste, bibliotecari e bibliotecarie. In tutto, una miriade di dibattiti a tutte le ore per trovare conforto su temi che stanno già a cuore, tentare argomenti del tutto nuovi, provare scenari inconfessabili. Fortunatamente, senza bisogno di prenotarli prima uno a uno; basta mettersi in fila.
MULTIMEDIALITÀ: DALLA CARTA AL… SONORO
Nella Nuvola astratta del quartiere metafisico dell’Eur, non possiamo accontentarci neanche della fisicità dell’oggetto-libro in sé. Infatti, a Più libri più liberi trovano spazio anche gli audiolibri, sui quali confesso di aver avuto inizialmente dei pregiudizi, ma che poi nel tempo ho consumato e riconsumato per centinaia di ore, cambiando felicemente idea. Infatti, nella mia esperienza, fruire le storie in formato audio permette di immergersi nell’universo narrato in modo diverso rispetto alla lettura, arricchendo l’esperienza in modo complementare e unico.
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