Roma, VI municipio. La biblionavetta di Sentieri Popolari contro la dispersione scolastica in periferia

Dal 3 luglio 2020 a maggio 2021 l’Istituzione Biblioteche e Centri Culturali di Roma Capitale coinvolge i quartieri periferici in “Leggere. Le Navette delle Biblioteche di Roma”. L’associazione Sentieri Popolari offre uno sportello didattico gratuito per contrastare la dispersione scolastica in periferia. L’attività, da novembre, si svolge online.

A Roma l’emergenza legata al Covid-19 ha accentuato le diseguaglianze e le difficoltà scolastiche già esistenti. Sono quasi 4 milioni i bambini coinvolti nella didattica a distanza in Italia.

“Leggere” è realizzato con il contributo del Mibac – Piano Cultura Futuro Urbano. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la lettura, ampliare l’offerta culturale in nuove aree urbane e proporre iniziative intergenerazionali. I destinatari sono soprattutto i giovani, le donne e gli immigrati. L’iniziativa impegna le associazioni Ruota Libera nel municipio XV (Biblioteca Galline Bianche) e Sentieri Popolari nel municipio VI (Biblioteca Rugantino e Collina della Pace). Inoltre, contiamo su Trousse nel IV municipio (Biblioteche Aldo Fabrizi, Vaccheria Nardi e Fabrizio Giovenale) e Art Ludik nell’XI municipio (Biblioteca Renato Nicolini).

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La biblionavetta fuori dalla biblioteca Rugantino per rispettare le distanze di sicurezza. A seguito del DPCM del 3 novembre tutte le attività sono state trasferite online. Scatto pubblicato sulla pagina Facebook di Sentieri Popolari.

La biblionavetta di Sentieri Popolari nel VI municipio

L’Associazione Sentieri Popolari mette a disposizione 50 ore di assistenza allo studio nell’ambito del progetto delle Biblioteche di Roma. Obiettivo: contrastare la dispersione scolastica nella periferia romana. «A ottobre abbiamo portato la navetta davanti alla biblioteca Rugantino due volte a settimana – racconta Leonardo Gerino, presidente dell’associazione e insegnante. I rischi di diffusione del Covid-19 erano praticamente nulli. Infatti i corsi di italiano per stranieri e i corsi di alfabetizzazione informatica per anziani si svolgevano nel rispetto del distanziamento interpersonale. Ma si trattava comunque di una condizione di disagio». L’attività prosegue online a seguito della chiusura delle biblioteche. Le quali, in ottemperanza al DPCM del 3 novembre, hanno sospeso i servizi in presenza. «Penso che proseguiremo fino ai primi mesi del 2021, anche in base alla richiesta. Qui si naviga a vista».

Secondo la Caritas, a Roma il tasso di dispersione scolastica è aumentato del +19,6% negli ultimi 4 anni. Il numero totale di ragazzi che hanno abbandonato i banchi di scuola è 2.442. «Non ci sono pervenute tante richieste quante ce ne saremmo aspettate. Supportiamo in modo regolare due ragazzi in età scolare e abbiamo aggiunto anche un giovane straniero titolare di un Dottorato di ricerca all’università».

La domanda di supporto allo studio è ridotta, ma non significa che nel quartiere abbiano tutti buoni voti. «È sorprendente ma io, da insegnante, me l’aspettavo. La chiusura delle scuole genera apatia e mancanza di motivazione negli studenti. Dal punto di vista socio-economico Roma conta sia quartieri solidi che zone più traballanti. Al contrario, le disuguaglianze culturali coinvolgono tutta la città». Parliamo dell’accesso alle librerie, delle iniziative di prossimità, di concerti e spettacoli per i più piccoli. «La cultura a Roma, rispetto ad altre città italiane, è in condizioni precarie. E con il Covid-19 l’approssimazione organizzativa si è esasperata. Le attività culturali sono state abbandonate, se non sistematicamente distrutte».

Anche il centralissimo Municipio II è a rischio. Qui Sentieri Popolari sta per avviare “Generazione 20.0”. Il progetto, a sostegno di ragazzi che possano necessitare di dispositivi elettronici, è finalizzato al rafforzamento delle competenze tecniche per l’uso delle piattaforme di educazione a distanza.

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Secondo l’Istat due adolescenti su 3 fra i 14 e i 17 anni hanno basse competenze digitali.

La dispersione scolastica e la mancanza di dispositivi elettronici

Secondo la più recente elaborazione dell’Ufficio di Statistica romano su dati MIUR, la percentuale di studenti del VI municipio sul totale di Roma decresce all’aumentare del livello di istruzione. Infatti, nell’anno scolastico 2015-2016 gli studenti di scuola primaria residenti a Tor Bella Monaca (12.829) costituivano il 10% del totale, quelli della secondaria di primo grado il 9,1% (6.919) e quelli della secondaria di secondo grado il 3,1% (3.723). E già trovare la concentrazione è una sfida domestica.

“Il quartiere di Tor Bella Monaca a Roma versa ormai da anni in uno stato di diffuso degrado – recita la proposta di legge per l’istituzione di una zona franca urbana nel VI municipio presentata alla Camera nel 2016, tra gli altri, da Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. A Tor Bella Monaca il core business è lo spaccio, il tasso di dispersione scolastica, che a Roma si attesta in media sul 9 per cento, raggiunge il 15 per cento, mancano le scuole, gli spazi ricreativi e le aree da dedicare a eventi culturali”.

Un trend in linea con i risultati 2018 dell’indicatore Eurostat “Early School Leavers”, secondo il quale in Italia i ragazzi tra i 18 e i 24 anni che si sono fermati alla scuola media sono il 14,5% del totale. Una percentuale superiore all’obiettivo europeo di riduzione dell’abbandono scolastico ad almeno il 10% entro il 2020.

La situazione è esasperata dalla mancanza di dispositivi elettronici per la didattica a distanza. Secondo l’Istat, il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni non ha un computer o un tablet in casa e 2 adolescenti su tre fra i 14 e i 17 anni hanno basse competenze digitali. Nel Lazio, più del 70% delle famiglie possiede almeno un computer in casa, ma non tutti gli adolescenti riescono a seguire la didattica in modo autonomo, complice anche la diseguaglianza nell’accesso alla connessione internet.

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