Papa Francesco a Roma Tre: i commenti alla giornata

“L’università è l’universo, è proprio il posto dove si può dialogare, dove c’è posto per tutti”. Così Papa Francesco si rivolge agli studenti e ai dirigenti dell’Università degli studi Roma Tre, a Via Ostiense, il più giovane degli atenei romani. In un clima sereno in cui non sono mancate le polemiche. Come interpretare la visita del papa in un ateneo? Quale rapporto fra ragione e trascendenza? Vediamo di cosa si tratta.

La visita di Papa Francesco a Roma Tre

Le visite agli atenei romani sono un tema scottante che ha riguardato, in passato, altri due papi: la visita di Giovanni Paolo II a Roma Tre (2002) e il mancato discorso di Benedetto XVI alla Sapienza (2008), a seguito delle proteste da parte di numerosi docenti e studenti.

Venerdì 17 febbraio 2017, Papa Francesco ha visitato l’università Roma Tre in occasione dei 25 anni dalla fondazione. Secondo il comunicato stampa di Roma Tre, alla cerimonia erano presenti il Rettore Mario Panizza, il direttore generale Pasquale Basilicata e il prorettore vicario Maria Francesca Renzi, oltre a una folla di duemila persone. Una visita da lungo attesa, visto che l’ateneo ne aveva dato notizia il 29 novembre 2016, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2016/17. Dell’evento di venerdì scorso se ne è occupata la stampa nazionale e internazionale: ne ha parlato persino il giornale cinese “Global Times” con una foto-notizia in prima pagina.

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Il discorso a braccio del Papa a Roma Tre si è arricchito delle risposte date a quattro studenti – Nour, Niccolò, Giulia e Riccardo ed è stato ricco di argomenti: sostenibilità, disoccupazione giovanile, economa “liquida” (citando il filosofo Zygmunt Bauman, da poco scomparso) e soprattutto il dialogo (di cui avevo scritto in merito al fascino horror delle immagini e il ruolo del giornalista): secondo il pontefice la globalizzazione è simile alla figura geometrica del poliedro, in cui vi è unità ma ogni persona conserva la propria identità.

Nel discorso del Rettore Mario Panizza il saluto al pontefice è avvenuto in questo modo: «Siamo felici e onorati della Sua visita, grati per l’impegno sociale, civile e culturale che sta portando avanti, soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli. La Sua azione è una guida preziosa per la formazione degli studenti e un riferimento importante per il nostro lavoro di educatori». Panizza inoltre richiama i principi in base ai quali sono nate le università: «Le Università, salde nei loro principi ispiratori e fondanti sentono il dovere di prestare la massima attenzione a tutti i processi di trasformazione in atto nella società» e prosegue evidenziando i tre principi etici alla base del suo lavoro: sapere, saper fare e saper essere.

Quale rapporto fra religione e scienza? Il discorso mai letto da papa Francesco.

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fonte: ansa.it

Come interpretare la visita del Papa a Roma Tre, che è un ateneo statale e laico? Qual è il rapporto fra religione e scienza? Papa Francesco lo esprime nel suo discorso scritto: «Non abbiate paura di aprirvi agli orizzonti dello spirito, e se ricevete il dono della fede […]. La fede non limita mai l’ambito della ragione, ma lo apre a una visione integrale dell’uomo e della realtà, preservando dal pericolo di ridurre la persona a “materiale umano”». Tuttavia il Papa non ha mai letto questo testo perché ha parlato a braccio. Come ha notato Aldo Maria Valli sul suo blog:

[…] Il discorso scritto, sebbene non pronunciato, resta agli atti. Tuttavia, nel confronto diretto con gli studenti, e di conseguenza in tutte le cronache della giornata, i riferimenti alla trascendenza e alla fede in Gesù sono spariti.

[…] Resta però un certo retrogusto amaro se si pensa che Francesco, rispondendo alle domande di alcuni studenti, non ha toccato nemmeno uno dei grandi temi riguardanti la verità e il rapporto tra ragione e fede. Francesco in effetti, più che da papa, più che da vescovo, più che da religioso, ha scelto di parlare da sociologo e da economista.

Inoltre, alcuni studenti hanno ritenuto la visita del papa poco opportuna, in quanto il 17 febbraio ricorre la morte di Giordano Bruno. Al contrario, altri hanno interpretato questa data come il segno della volontà del papa di dare una svolta costruttiva ai rapporti fra religione e scienza.

Tutto sommato la visita di Bergoglio a Roma tre si è svolta in un clima sereno, per nulla scontato visto il precedente di Papa Benedetto XVI alla Sapienza. Forse il motivo va cercato nel diverso stile di comunicazione dei due papi?

Articolo di: Alice Palombarani

Scritto e pubblicato il: 22/02/2017

Foto di copertina fonte: ansa.it

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