GLI OSCAR DEL GIORNALISMO. IL PREMIO PULITZER 2017

Il 10 aprile sono stati assegnati i premi Pulitzer, importanti riconoscimenti per il giornalismo, la letteratura e la musica. Scopriamo chi sono i vincitori più interessanti di quest’anno, che ruolo ha avuto il giornale italiano L’Espresso e chi è Joseph Pulitzer!

IL CONSORZIO INTERNAZIONALE DEI GIORNALISTI INVESTIGATIVI: UN MERITO ANCHE A L’ESPRESSO

Quest’anno ricorre la 101° edizione e, tra i premiati, segnaliamo che il consorzio International Consortium of Investigative Journalists,

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di cui fa parte anche l’italiano L’Espresso (assieme a oltre 300 giornalisti di tutto il mondo),

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ha ricevuto il Pulitzer per la categoria Explanatory reporting (“giornalismo divulgativo”) per i Panama Papers: l’inchiesta che ha svelato i traffici illeciti di denaro verso i paradisi fiscali da parte di note personalità del mondo politico, imprenditoriale, sportivo e culturale.

GLI ALTRI VINCITORI E LA STORIA DEL PULITZER

Il reporter David A. Fahrenthold ha ricevuto il Pulitzer per la categoria National reporting: il giornalista del Washington Post è stato premiato per la sua costante attività che ha creato un modello di giornalismo trasparente durante le campagne elettorali, mettendo in dubbio le affermazioni di Donald Trump circa le sue elargizioni alle associazioni benefiche.

Qui puoi trovare il video dell’amministratore del premio Pulitzer Mike Pride che annuncia i vincitori del 2017.

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I vincitori dei premi Pulitzer 2017 entrano così a far parte di una storia che risale al 1917, quando il giornalista ungherese-americano Joseph Pulitzer istituì il premio lasciando tutti i suoi averi alla Columbia University di New York, la quale gestisce attualmente i premi. La ricompensa per ogni categoria ammonta a 10.000 dollari (eccetto la categoria “Giornalismo per il bene pubblico”, la quale ottiene una medaglia d’oro) e l’ingresso all’interno del pantheon laico del giornalismo per antonomasia.

NON SOLO CARTA STAMPATA: QUAL E’ OGGI IL RUOLO DEL GIORNALISMO?

Il premio Pulitzer non va solo al giornalismo della carta stampata. Nel 2010, per la prima volta, il riconoscimento è stato ottenuto dal sito web ProPublica.org, in particolare dalla giornalista americana Sheri Fink in collaborazione con il New York Times Magazine.

La domanda nasce spontanea: qual è il ruolo del giornalismo al giorno d’oggi? Come si misura l’importanza dell’attività di un giornalista? Questa figura scomparirà pian piano, in linea con l’aumentare dell’immediatezza delle comunicazioni, oppure assumerà una rilevanza sempre maggiore? Siamo in grado di informarci da soli, oppure vi è comunque la necessità di un “punto di snodo” delle informazioni? Personalmente, penso che negli anni l’attività del giornalista sia cambiata di pari passo con l’evolversi dei mezzi di comunicazione e delle tecnologie. Attualmente i politici, le aziende, e tutti i personaggi pubblici non hanno necessariamente bisogno di passare attraverso il giornalismo per comunicare con i propri elettori, o consumatori nel caso delle aziende, o fan. Tuttavia penso che il giornalista sia un catalizzatore di informazioni, uno snodo in grado di raccoglierle, organizzarle e ridiffonderle, che sappia trovare la notizia all’interno di un’informazione e osservare lo stesso evento da più punti di vista, in modo chiaro, trasparente e onesto.

Articolo di: Alice Palombarani

Scritto e pubblicato il: 15.04.2017

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