Questa sera si recita a soggetto – Teatro Quirino

Dal 21 febbraio all’11 marzo al teatro Quirino va in scena una nuova interpretazione di “Questa sera si recita a soggetto”, pietra miliare del teatro pirandelliano. Spiccano Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.

 Questa sera si recita a soggetto

 Mariano Rigillo e

Anna Teresa Rossini

di Luigi Pirandello

 

con Giacinto Palmarini, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Carla Ferraro, Andrea Nicolini, Fabrizio Vona, Francesco Di Trio, Serena  Marinelli, Federica Marchettini, Salvatore Rancatore, Simone

        Vaio, Eleonora Tiberia, Gabriele Geri, Beatrice Coppolino, Gaia Palmarini, Eleonora Ferrante

 scene Andrea Bianchi/Forlani

 musiche Alessandro Panatteri

 costumi Marta Crisolini Malatesta

 light designer Giovanna Venzi

 regia Ferdinando Ceriani

 

Questa sera si recita a soggetto è il dramma che segue a Sei personaggi in cerca d’autore e Ciascuno a suo modo, terza parte della trilogia metateatrale pirandelliana.

Il teatro ospita una rappresentazione nella rappresentazione, un continuo alternarsi di due realtà: quella del dramma “Leonora addio!” e quella del contrasto fra gli attori e il direttore, Hinkfuss. L’alterco riguarda la modalità di recitazione “a soggetto” della commedia tratta dalla novella “Leonora addio!” dello stesso Pirandello: gli attori si ribellano alle indicazioni e alle imposizioni egoistiche del direttore circa la recitazione, denunciando le limitazioni nella libertà interpretativa e nella resa dell’immediatezza dei sentimenti, soprattutto la gelosia. Il pubblico ha la sensazione di spiare gli attriti che avvengono durante le prove e non nel corso della rappresentazione, e che sfociano nella vittoria dei teatranti che riescono a cacciare il direttore e terminare lo spettacolo a proprio giudizio.

La “quarta parete” che tradizionalmente costituisce il diaframma fra palco e platea viene creata e smontata in continuazione. Questa sera si recita a soggetto richiede agli attori l’abilità di ricreare il continuo gioco di specchi drammaturgico, i rapporti sempre mutevoli con il pubblico. Essi si muovono in tutto lo spazio disponibile, confondendosi fra gli spettatori che in tal modo assumono un ruolo attivo, ridefinito di volta in volta, diventando sia parte integrante dello spettacolo sia pubblico classico chiamato banalmente all’ immedesimazione nell’azione inscenata. I passaggi fra i due livelli di finzione scenica avvengono con rapidità e chiarezza, rivelando tutta la potenza dell’espediente nell’ultimo “salto”, quando dalla sofferenza stralunata di Mommina si passa con un brusco taglio al dialogo fra attori e regista.

L’ampiezza del vasto palco del Quirino, che potrebbe determinare pericolosi vuoti scenici, è sfruttata in modo funzionale perché lo spazio fra i personaggi agevola la definizione dei ruoli, ed è necessaria dato il numero di presenze vestite con costumi attuali e caratterizzanti. La scenografia è scarna, ma uno dei pochi oggetti presenti, un sipario sul fondo, aprendosi e chiudendosi improvvisamente determina un forte impatto visivo.

Il palco è affollato di personaggi. Fra tutti, spiccano le interpretazioni di Giacinto Palmarini nei panni del geloso Verri e di Silvia Siravo alias Mommina che riescono a commuovere il pubblico, lei come cantante dalle grandi potenzialità ma segregata in casa da lui, marito geloso, bestiale, impetuoso. La loro interpretazione finale lascia il pubblico commosso e con il fiato sospeso. Da notare anche, nei panni del “vecchio attore brillante” (come lo designa Pirandello nel libretto dell’opera) e di “Sampognetta”, un Mariano Rigillo che, nonostante il suo ruolo nella prima parte dello spettacolo consista unicamente nel fischiettare, merita gli applausi del pubblico per aver mostrato il meglio di sé nel secondo atto.

Questa sera si recita a soggetto è una macchina con tanti ingranaggi la cui complessità è ben definita dall’esclamazione di Pirandello “Tutto il teatro recita!”. Nonostante sia stata portato in scena per la prima volta nel 1930, il dramma tratta temi sempre validi e riproponibili e si offre a molteplici interpretazioni, perché il mondo è davvero un gran teatro.

Teatro Quirino – via delle Vergini 7, Roma

Per informazioni e prenotazioni: numero verde 800013616, biglietteria 06/6794585, mail info@teatroquirino.it

Orario botteghino: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19

Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 20.45, giovedì 23, mercoledì 29 febbraio e 7 marzo ore 16.45, tutte le domeniche ore 16.45

Biglietti: platea intero € 33, ridotto €28,50; I balconata intero € 28,50, ridotto €24,50; II balconata intero € 23,50, ridotto €20,50; galleria intero € 18, ridotto €15

Sul web: www.teatroquirino.it

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